giovedì 23 novembre 2017

Natale è qui!

Alla fine Natale sta arrivando...

Giusto ieri sera ho svolto con i miei alunni serali del corso di inglese una scheda sul Thanksgiving, il Ringraziamento americano (che Italia viene oscurato dal "Black Friday") che è generalmente l'anteprima del Natale. Non a caso, un mese oggi sarà la famosa "antivigilia", uno dei due giorni in cui si corre freneticamente di negozio in negozio alla ricerca dei regali dell'ultimo minuto.

Adoro da sempre l'atmosfera natalizia. La musica, i film di Natale, l'abbondanza di dolci e dolcetti e i profumi tipici che trasmettono calore, serenità, bontà (anche se tutto è purtroppo apparenza...).

Negli ultimi due anni il mio albero di Natale è stato questo:


Si tratta vecchio albero misura 1,80 m dismesso dai miei genitori che ho utilizzato per casa mia. Le palline le ho comprate tutte due anni fa con colori "moderni" e un po' diversi dai classici colori natalizi, l'ho fatto per abbinare l'albero ai toni del mio appartamento. Quest'anno tuttavia ho dovuto acquistare un nuovo albero. In primis perché quello vecchio ormai iniziava a spelacchiarsi ma anche perché, con quella pestifera di Brianna, un albero a terra sarebbe durato nemmeno una giornata. 

Ho dovuto quindi optare per un modello più piccolo di 1,50 m che metterò sulla madia, sempre con la speranza che non le venga la brillante idea di salirci... Ne ho approfittato anche per rinnovare un pochino le palline.



Utilizzerò sempre quelle bianche ma aggiungerò a queste, prese da Lidl e dai cinesi (miei fornitori ufficiali).
Ovviamente non mancano le altre decorazioni di "accompagnamento", queste sono alcune delle nuove ma ne ho delle altre in garage e qualcuna la devo ancora acquistare (sto pensando ad una ghirlanda per contornare la porta di ingresso!).


Successivamente ho comprato anche una lanterna bianca...

Un'altra attività che adoro è incartare i regali! Si tratta di un rito che io e il mio compagno abbiamo da ancor prima di iniziare a convivere. Circa una settimana prima di Natale dedichiamo una serata (un sabato o una domenica) ai pacchetti, spesso bevendo una cioccolata calda. 
L'anno scorso ho anche preparato dei sacchettini con biscotti da abbinare ai doni, vi lascio qui la foto.



Li preparerò sicuramente anche quest'anno, magari cambiando impacchettamento e forma. Fare i biscotti mi rilassa sempre e mi escono bene!
Come ho scritto nel post precedente, vorrei fare dei vlog anche solo per "ricordare" il Natale che poi sarebbe il primo Natale con Brianna! Ho già acquistato un cerchietto delizioso da metterle per preparare i biglietti natalizi! 
Vedremo se riuscirò... intanto cercherò di registrare l'allestimento dell'albero, che penso farò sabato o domenica!

Al prossimo post. 

martedì 14 novembre 2017

Non cambio mai

Credevo che sarei stata puntuale nella pubblicazione dei post e invece, anche questa volta...



Negli ultimi mesi la mia vita ha subito diversi cambiamenti. Il primo è stato...

LEI 

Appena arrivata a casa, neanche 2 mesi.


Oggi, 6 mesi. 


Brianna è decisamente il cambiamento più grande. Come vi ho già scritto, ho già avuto cani, ho già avuto questo tipo di cane ma ovviamente ognuno è uguale e lei è veramente, decisamente, incredibilmente PESTIFERA.

... ma la adoro, ovviamente. 

Avendo io un lavoro "mutevole" facendo ripetizioni/ lezioni a ragazzi, ogni anno cambia qualcosa. Ho perso 3 ragazzi, ne ho presi altri 3 e ho iniziato a tenere un corso di inglese per adulti, oltre ovviamente alle mie traduzioni, quelle continuano sempre. 

Ho subito un lutto di un familiare, dopo un periodo comunque veramente difficile. Ho vissuto delle vacanze strane, dei periodi ancor più strani. 

Insomma cose belle, cose brutte, cose tristi, in parole povere = VITA. 

Voglio però tornare a scrivere sul mio blog e il mio intento, ad onor del vero, sarebbe girare dei Vlogmas su YouTube (ho un canale ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicare nulla) e anche dei post natalizi.

Vedremo un po'... Nel frattempo vi saluto e vi do appuntamento a domani!

lunedì 19 giugno 2017

Lavatrici, consumi, energia e detersivi: come risparmiare!

Oggi torno con un post tema casa e consigli.

Vi darò qualche dritta su come ottimizzare lavaggio/asciugatura dei panni! In fondo al post parlerò anche di detersivi!

Dunque, partiamo con un esempio pratico. Nella prima il dettaglio della mia bolletta nel periodo Gennaio-Febbraio e nella seconda Maggio-Giugno (quella "di mezzo" era simile alla prima).





Come vedete c'è una differenza ci circa 8€! Che per molte persone potrebbero essere una sciocchezza ma per altri, come me, non lo sono affatto. Considerate che con 10€ ci pago due mesi di pulizia scale nel condominio e che, in ogni caso, il mio consumo di energia è piuttosto basso, essendo in casa solo mezza giornata. 

Ma come ho fatto? Semplice! Ho analizzato attentamente la bolletta e studiato la voce dei consumi. Ora, mi riferisco a contratti Enel (NON Enel Energia, solo ENEL) che da un paio di mesi è diventato Servizio Elettrico Nazionale. Dopo lo specchietto di costi, consumi e spese (e quell'odiatissimo canone RAI di ben 18€...) trovate nello specifico quanti KW avete consumato divisi in tre fasce differenti. 

Che sono le seguenti:









Inoltre, il mio contratto e sicuramente anche quello di molti di voi applica la tariffa bioraria, ovvero include nello stesso calcolo le fasce F2 e F3, chiamandole F23. 

Dunque bisogna semplicemente cercare di fare le lavatrici ma anche accendere forni, microonde ecc... nelle ore delle fasce F2-F3, quando è possibile. Io abitando al primo piano in un condominio non posso accedere la lavatrice oltre le 22, dunque cerco di farne una la domenica (festivo, quindi F3 per tutto il giorno) e un'altra durante la settimana dalle 19 in poi. Per non dimenticarmene preparo la mattina la lavatrice con tanto di detersivi, gradi e programma e una volta giunta l'ora "X" accendo l'interruttore e la lascio partire!
Discorso diverso per il forno, infatti a parte le cene (quindi patate, frittate, pizze ecc...) che comunque vanno dalle 19.30 alle 21, in alcuni casi, cerco di usare il forno per i dolci dopo le 23, dal momento che non è rumoroso quanto la lavatrice.

Parlando nello specifico di lavatrici, io ne faccio (di norma)  DUE a settimana una per i bianchi e una per gli scuri e non utilizzo MAI temperature superiori a 40° se non per disinfettare qualcosa in particolare. Lavare i capi a bassa temperatura, infatti, evita che si rovinino rapidamente e consuma decisamente meno energia! Un altro suggerimento è quello di NON far andare lavatrici vuote,se lavate a bassa temperatura potete rilavare anche un capo che è solo lievemente sporco senza rovinarlo per cui, ottimizzate! 
Per quanto riguarda i capi delicati o colori particolari (ma anche nuovi che possono perdere colore) lavo tutto A MANO, alla vecchia maniera in quattro fasi: ammollo con detersivo liquido in acqua tiepida, strizzatura e ammollo con ammorbidente, risciacquo con acqua fredda, strizzatura! Lavare i capi a mano è sempre buona cosa specialmente se hanno inserti particolari come stampe, perline e paillette. 

Passiamo ora all'asciugatura! A parte l'estate, meravigliosa stagione nella quale è possibile stendere e ritirare i capi nel giro di poche ore, il consiglio che vi do è di stendere SEMPRE fuori a meno che non piova a dirotto. Anche in inverno, specialmente la mattina: STENDETE ALL'APERTO! All'interno di garage con la saracinesca alzata, contro i muri su balconi con tettoie (come nel mio caso) purché sia all'aperto! Ovviamente  nei mesi più freddi a fine giornata buona parte dei panni saranno ancora umidi. Metteteli in casa per la notte ma la mattina successiva di nuovo fuori! In questo modo eviterete la classica puzza da vestiario mal asciugato nonché la formazione di muffe sui soffitti e negli angoli, a causa dell'eccesso di umidità! Nel periodo primaverile-estivo, io recupero i panni dalla lavatrice (attorno alle 21-22) e li stendo subito sul balcone, nella parte esposta per prima al sole. Mentre in inverno aspetto la mattina per stendere.

Detersivi. Il primo consiglio, purtroppo è quello di scartare (se potete) detersivi di discount come MD/Lidl ecc... perché a meno che non vengano prodotti di marche "importanti" (leggete le etichette e cercate informazioni, SEMPRE!) sono di qualità scadente. Il secondo è: acquistate detersivi in polvere! Il detersivo in polvere è forse il più "antico" tra i vari formati disponibili, basti pensare al DASH storico marchio la cui divisione italiana ha compiuto 50 anni da poco! Questo genere di detersivo rispetta il detto "minima spesa-massima resa", infatti sono spesso in offerta mega fustoni da 100-120-180 lavaggi a prezzi davvero convenientissimi e, soprattutto, il fustino dura veramente i lavaggi indicati sulla confezione, a differenza dei liquidi che hanno bisogno di essere usati in dosi più abbondanti. L'unico svantaggio delle polveri è quella dei "grumi" ma basta sollevare da terra il fustino (appoggiandolo su un catino, su una mensola, su un mobiletto) per ridurre al minimo questo inconveniente. Per quanto mi riguarda le marche migliori sono Biopresto, Sole e Dash (Non il Simply). Evitate come la peste le eco-dosi, super costose, con dosi veramente IMBARAZZANTI e poco adeguate ad un lavaggio serio in lavatrice. Io utilizzo le eco-dosi solo in vacanza, nella casa al mare in Puglia per evitare di portarmi fustini giganti e per comodità (spesso uso quella combinata con ammorbidente). 

Altra dritta: cercate di pulire sempre la lavatrice, specialmente le guarnizioni in gomma in cui si accumulano sporcizia e grumi di detersivo/ammorbidente stagnante. In questo modo prolungherete la vita della macchina evitando spese importanti e impreviste.

mercoledì 14 giugno 2017

Yoshi

Questo post per me è molto difficile e lo scrivo come se fosse una specie di diario intimo, perdonatemi quindi se non vi sentirete coinvolti  in prima persona ma, per una volta, sto scrivendo solo ed esclusivamente per me stessa.

Yoshi.



Chi era Yoshi? Yoshi era un cane, uno shih-tzu se vogliamo essere precisi. Aveva il pelo morbido (ma sempre pieno di nodi), la coda a ricciolo in continuo movimento, due occhi tondi, scuri ed estremamente espressivi, un nasino nero umidiccio dalla forma vagamente simile ad un cuore e un vocione forte e tonante che forse sarebbe stato più appropriato per un cane di 20-30 kg e non ad un piccoletto di 5-7 kg. 
Lui era testardo, era furbo, affettuoso (se gli conveniva esserlo!) e detestava stare da solo. Era piccolo e poco rumoroso eppure era sempre in grado di far avvertire la sua presenza, pur standosene sdraiato "per i fatti suoi" tenendo sempre un occhio vigile per essere pronto a spostarsi qualora fosse stato lasciato solo, anche per pochi minuti, in una stanza. 
Sì, era una presenza importante la sua al punto che quando se  n'è andato sei mesi fa,si è lasciato "alle spalle" (e perdonatemi se uso questa espressione per un cane) un vuoto terrificante, una voragine, che probabilmente non riuscirò mai a colmare.


Potrei raccontare centinaia di aneddoti su di lui. Dal modo in cui ululava quando lo istigavo canticchiando mo' di cantilena il suo nome, alla sua passione per cuscini, braccioli, divani e tutto quanto potesse farlo stare "più in alto" fino ancora al modo particolare in cui mi porgeva entrambe le zampe stiracchiandosi nonostante nessuno glielo avesse mai insegnato. Finirei però col farmi trasportare dai ricordi, ignorando il motivo per il quale sto scrivendo questo post.  

Perché Yoshi non era solo pelliccia e una serie di azioni che forse molti altri cani fanno, anche se in cuor mio continuo a pensare che non sia così e che lui fosse speciale. Per me è stato un amico, un fratello, un compagno di giochi, una certezza. Ho vissuto con lui metà della mia vita e salutandolo, quel terribile giorno nel quale è uscito dalla porta di casa dei miei genitori, in braccio a mio padre, senza più tornare, è come se avessi detto addio ad una parte di me, quella migliore. 
Grazie a lui ho scoperto quanto si possa amare incondizionatamente un altro essere vivente e non mi riferisco all'amore di un cane verso il suo padrone ma al contrario. Ho voluto bene a Yoshi come a nessun altro. Per diverso tempo, dopo la sua morte, mi sono chiesta che senso potesse avere la mia vita dal momento che l'oggetto principale delle mie attenzioni, il mio sollievo, la mia "valvola di sfogo", in certi casi, non esisteva più.


Ultimamente poi, data la sua grave malattia sia io sia mia madre avevamo organizzato le nostre giornate attorno a lui, preoccupandoci che mangiasse, che bevesse e che non si facesse del male (era cieco, da quasi due anni), facendo a volte l'impossibile per permettergli di vivere agiatamente i suoi ultimi momenti di vita, trovando qualche piccola gioia in quelle ormai rare occasioni nelle quali tornava ad essere se stesso. Da tempo infatti le mie giornate assumevano sfumature positive o negative in base alle sue condizioni di salute.


Credo che chi non ha mai avuto un cane non possa veramente capire il senso di spaesamento che ho provato quando mi ha lasciata e di quanto sia difficile, ancora oggi, per il mio cervello rinunciare a quei gesti, diventati automatici, relativi a lui. Per esempio, aspettarmi di trovarlo scondinzolante davanti alla porta, oppure osservare gli spazi vuoti fino a pochi mesi fa occupati dalle sue cucce, fare attenzione a non "calpestare" la ciotola dell'acqua vicino alla lavastoviglie (ciotola che, ovviamente, non c'è più) o ancora avanzare dei pezzetti di carne pensando: "li mangerà lui".


Ho avuto la fortuna di poter trascorrere ben diciassette anni e mezzo con Yoshi e guardandomi indietro ripenso alla nostra storia insieme come ad una meravigliosa storia d'amore e di amicizia, di come una bambina un po' timida, un po' viziata e con qualche difficoltà a farsi delle vere amicizie (cosa che, ahimè, è anche peggiorata negli anni) abbia aperto il suo cuore ad un piccolo e buffo cagnolino dormiglione (sì, stava dormendo quando l'ho "scelto") mettendolo piano piano al primo posto tra le proprie priorità.



Fatalmente, se n'è andato un mese dopo il mio trasferimento definitivo nella mia attuale casa. 

Come ho già detto, sono un'avida consumatrice di libri e una grande amante della letteratura e ho voluto vedere un segnale dietro tutto questo, una specie di "metafora". Yoshi se n'è andato portandosi dietro la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia innocenza. Lui mi ha accompagnata in quella fase della mia vita nella quale sono diventata ciò che sono ora: una donna. 

Tra pochi giorni, il 21 Giugno, sarebbe stato il suo diciottesimo compleanno. So già che sarà un giorno veramente difficile, probabilmente l'ultimo doloroso step che dovremo superare in famiglia dopo il primo Natale senza di lui, il primo viaggio a Rimini senza di lui, i primi caldi senza vederlo gironzolare per il prato per poi ripararsi all'ombra sotto l'acero...

Qualche riga sopra ho scritto che se mi fossi fatta trascinare dai ricordi non sarei stata in grado di portare a termine l'obiettivo che mi ha spinta a scrivere questo post ovvero: lasciarlo andare. 

Perché no, non l'ho ancora fatto completamente. Certo, non mi illudo di riuscirci dopo aver terminato la scrittura di questo post. Si tratta di un processo che, probabilmente, impiegherà ancora del tempo, anni forse. Eppure oggi mi asciugo le lacrime (molte), faccio un respiro profondo e ripeto a me stessa: Yoshi non c'è più e non tornerà. Sii grata per tutto ciò che ti ha dato, tieni ogni ricordo e insegnamento prezioso dentro al tuo cuore ma vai avanti, cresci, cresci ancora.

Ho bisogno di (almeno) iniziare questo processo per poter permettere al nuovo cane che arriverà di far parte della mia vita. Cane verso il quale, sicuramente, avrò un atteggiamento diverso e più maturo grazie all'esperienza con Yoshi e ovviamente anche per il fatto che io ora sia cresciuta. 

Con ciò non voglio assolutamente dire che ho intenzione di dimenticare Yoshi né di rimpiazzarlo beceramente. Non sarebbe assolutamente possibile. Lui per me è stato TANTE prime cose, tante prime meravigliose scoperte. Rimarrà SEMPRE un gradino sopra qualunque altro animale perché è stato il primo. Un meraviglioso animale che auguro ad ogni bambino di incontrare. Io ho sempre avuto una grande passione nei confronti degli animali, è una "dote" di famiglia, eppure sono sicura che un cane come Yoshi sarebbe stato in grado di intenerire anche il cuore del bambino più diffidente e disinteressato. Di certo, ha suscitato affetto in tanti adulti totalmente disinteressati al mondo canino-animale. 

Il mio piccolo meraviglioso cane, ora è un quadrupede con ali e aureola e lo dico, con convinzione, pur non credendo in nessun Dio o divinità di qualsiasi genere. Dubito anche della stessa esistenza del Paradiso ma penso che se esistesse davvero lui ci sarebbe.... se le favolette sul Paradiso e la vita ultraterrena sono reali, allora quando verrà il mio momento (e spero egoisticamente il più tardi possibile) so che lo troverò là ad aspettarmi.



Grazie per tutto Yoshi, grazie per esserci sempre stato. ti amerò per sempre. Vale

mercoledì 7 giugno 2017

Norwegian Wood (Tokyo Blues) di Haruki Murakami - Recensione

Oggi inauguro una nuova tipologia di post, annunciata un anno fa e mai partita... 

Le recensioni di libri!


Da tempo utilizzo il Kobo che vedete in foto che mi permette di leggere MOLTI più libri e di risparmiare spazio. Certo, a volte ho ancora il desiderio di acquistare volumi cartacei ma... per questioni di praticità ed economicità mi accontento. 

Bando alle ciance, parliamo del libro. 
Non vi scrivo la trama, anche perché lo ritengo piuttosto inutile. In questa mia recensione (e nelle successive) voglio esprimere il mio pensiero e mi piacerebbe ricevere commenti con risposte e altre opinioni per dialogare con chi il libro lo ha letto. 
L'ho finito in circa una settimana, tra una pausa di lavoro e l'altra (do lezioni private di lingua e traduco testi, non so se l'ho già detto).

Premessa: è il primo libro TRADOTTO in italiano che leggo da almeno sei anni. Leggo praticamente sempre narrativa inglese/americana o classici francesi/inglesi, sempre in versione originale e quindi non sono più abituata alle traduzioni e, non so voi, ma la noto sempre la differenza.
Per tutto il libro ho avuto l'impressione di leggere traduzioni "alla larga", "approssimative" pur non sapendo NULLA della lingua originale, il Giapponese in questo caso. Leggendo testi tradotti nelle due lingue straniere nelle quali mi sono specializzata mi accorgo subito, se la traduzione è fatta male, di eventuali note "stridenti" e il libro in sé mi è parso tutto una canzone piacevole cantata da una voce leggermente stonata, ai limiti dell'accettabile. Perdonatemi il paragone spicciolo.

Tralasciando questa, soggettiva, sensazione, mi sono approcciata a questo libro come generalmente faccio leggendo mostri sacri della letteratura contemporanea e un pochino ne sono rimasta delusa. Con questo, non sto dicendo che il libro sia scadente, solo che al termine della lettura ho pensato "Tutto qui?". 
Il tema trattato è senz'altro interessante ma il personaggio protagonista e narratore quasi "di pongo" non me l'ha fatto apprezzare fino in fondo. I personaggi secondari li ho ritenuti ben più interessanti, anche se, pure lì, ho notato tante, tantissime forzature nei dialoghi e negli atteggiamenti. Il fatto poi che il protagonista sia stato accostato nel testo stesso ad Holden Caufield di "The Catcher in the Rye" ("Il Giovane Holden" in italiano) me l'ha reso ancora più antipatico perché, personalmente (e so di perderci la reputazione da  laureata in letteratura inglese dicendo ciò) ho detestato quel romanzo e quel personaggio con tutta me stessa.
Tuttavia la cosa che più mi ha dato VERAMENTE fastidio è la presenza costante di scene di sesso e discorsi a sfondo sessuale TROPPO espliciti e che buttati quasi random in momenti seri o riflessivi distolgono l'attenzione dal contesto e dalla situazione narrata. Mi riferisco per esempio all'ultimo incontro tra Naoko e Watanabe nella "clinica". La scena che poi lui ricorderà alla fine del libro, accostandola alle tante cose che gli rendono impossibile credere che Naoko sia morta, in questo frangente il sesso "crudo" è del tutto gratuito. Un momento così delicato, un incontro tra due persone con una relazione così fragile e particolare meritava una scena sicuramente meno esplicita. Avrei preferito un momento intimo quasi etereo e patinato che si andasse a creare con naturalezza e con altrettanta naturalezza terminasse, senza brusche cesure, come invece è stato. 
In più di un'occasione i dialoghi dei personaggi mi sono sembrati infantili e provenienti dalle bocche di ragazzini di 12/13 anni e non certo da giovani adulti o da adulti, nel caso di Reiko. Commenti su "falli", "pratiche" o quant'altro si  potrebbero benissimo eliminare, senza nulla togliere al romanzo che peraltro offre anche scene bellissime come quella tra Naoko e Watanabe prima che la prima venga ricoverata (ancora una volta NON la scena di sesso, ma il momento del pianto "inspiegabile" in quel punto del romanzo), la visita in ospedale del padre malato di Midori, la lettera di Midori alla fine del libro che rimprovera Watanabe per non essersi accorto del taglio di capelli. Oppure ancora la notizia, quasi in sottofondo, della morte per suicidio di Hatsumi (avvenuta però al di fuori dell'arco della narrazione, nel futuro) fidanzata bistrattata di Nagasawa, con quella meravigliosa scena quasi "simbolica" della porta che si chiude indicata come momento "finale" della vita della ragazza. 
In generale l'atmosfera del libro, più precisamente le azioni dei personaggi, mi sono sembrate un inspiegabile alternarsi di conformismo e staticità con picchi casuali di follia e no-sense (esempio Midori che insiste "Andiamo a vedere un film porno?"). Anche se, lo ammetto, è una sensazione che ho SEMPRE vedendo o leggendo qualcosa di asiatico e che notavo anche diversi anni fa quando leggevo centinaia di manga. Forse la cultura asiatica è veramente troppo lontana dal mio "mondo" per permettermi di apprezzarla a dovere. Decisamente sono più abituata a gesti plateali, ad emozioni esplosive, a passioni laceranti e senza controllo.

In conclusione sono felice di aver letto questo romanzo che da tempo mi attendeva nella mia wish-list, tolte le "storture" assolutamente soggettive che ho notato leggendo il libro, posso dire di aver avvertito delle emozioni positive nella lettura. Si tratta pur sempre di un bildungsroman e dunque la graduale evoluzione della storia è un suo elemento chiave. Tuttavia, come lo stesso autore scrive nella postfazione, è un romanzo molto scorrevole che si fa leggere senza difficoltà ed essendo 300 pagine, quindi una dimensione "media" per un romanzo, non è veramente cosa da poco.

Dunque ora procedo con la lettura successiva che sarà "Angela's Ashes" di Frank McCourt... alla prossima!

martedì 6 giugno 2017

L'estate è arrivata!

Finalmente è arrivato giugno! 
Per il terzo anno di fila sono riuscita a godermi il "ponte" (ponticello, visto che sono stati solo tre giorni...) del 2 giugno, Festa della Repubblica.



Quest'anno siamo andati sempre nei dintorni di Rimini ma non al solito posto bensì a Bellaria. Un paese veramente SPLENDIDO che ha immediatamente colpito tutti noi (come al solito sono partita con il mio compagno e i con i miei genitori). 





Negozi, movimento, VITA. Bellaria il 2-3-4 giugno piena come fosse ferragosto e il clima caldo, oltretutto, ha reso il weekend ancor più splendido! Tre giorni di mare, di sole, di spiaggia. Esattamente ciò di cui avevo bisogno. Essendo Bellaria una città molto bella non ci siamo praticamente spostati, al contrario di come facciamo di solito. Ci siamo concessi la classica capatina al mercato di Cesenatico, il venerdì mattina. E infatti, mentre lo scorso anno il leitmotiv dei miei acquisti fuori casa è stato "accessori e utensili per la casa" quest'anno l'unico oggetto acquistato è stato questo:


La prima cuccetta per la mia cagnolina. In realtà non ho sentito il bisogno di acquistare altro, ero troppo rapita dal mare e dal clima "vacanza"per poter anche solo pensare ad altro. Ho scoperto, inoltre, una gelateria deliziosa.



Caffé del Fauno. Dove ho assaggiato un ottimo gelato vegano ma un ancor più buono gelato classico (quello della foto). 
Un'altra chicca della vacanza è stata l'Air Show con le frecce tricolore, visto direttamente dalla spiaggia. Vi lascio qualche foto.




Consiglio di tenere d'occhio questo tipo di evento per chi ancora non l'avesse visto perché decisamente MERITA di essere visto da vivo: è da pelle d'oca!
Purtroppo anche se sono tornata soltanto nella notte tra domenica e lunedì, la breve parentesi della vacanza è solo un bel ricordo... casa, lavoro, casini vari hanno già rimpiazzato quella bella sensazione da "estate addosso" che mi ha lasciato il mare. E, infatti, appena chiuderò questo post dovrò iniziare a sistemare casa (*ugh*) e terminare di preparare il lavoro per oggi...

Per cui, vi auguro una buona giornata. Alla prossima!

martedì 30 maggio 2017

+1

Buongiorno! 
Ieri ho scritto che oggi avrei parlato di una novità piuttosto importante che a breve modificherà la mia vita. Vi lascio una foto come indizio...

Scommetto che qualcuno avrà pensato ad una gravidanza...


Che mai ci farà questo libro sulla cassettiera della mia camera da letto? 
Ecco, dovete sapere che questo libro ha in realtà diciotto anni, infatti era stato acquistato dai miei genitori tempo fa per imparare a conoscere il nuovo cucciolo appena entrato a far parte della famiglia. Il nostro amato Yoshi.




Yoshi è.... era, uno shih-tzu che ci ha tenuto compagnia per ben diciassette anni e mezzo e ci ha lasciati, portando con sé una parte del cuore mio e dei miei genitori, il 15 dicembre 2016 dopo una lunga malattia cardiaca e una serie di complicazioni. 
Io e lui siamo cresciuti insieme, è stato il regalo per il mio nono compleanno e ancora oggi lo ritengo il dono migliore che mi sia stato fatto. Sono sicura che scriverò un post interamente su di lui che, certamente, non interesserà a nessuno ma dopo cinque mesi dal suo "addio" sento il bisogno o meglio, mi sento pronta, per parlarne.
Ad ogni modo, tornando all'argomento del post, quel libro si trova lì perché ho bisogno di un ripasso per prepararmi all'arrivo del mio nuovo cucciolo di shih-tzu. 




Queste foto me le ha mandate l'allevatrice e sono di un paio di settimane fa, ora lei ha quasi un mese e sta iniziando a camminare. Dato lo svezzamento e il tempo di effettuare chip e vaccini, potrò portarla a casa solo la seconda settima di Luglio. 
Molti leggendo questa notizia e il pezzetto che ho scritto su Yoshi, penseranno che i miei sentimenti nei suoi confronti non siano sinceri, dal momento che solo dopo cinque mesi ho deciso di portare a casa un cucciolo della sua stessa razza e, ve lo confesso, scegliendo quello che avesse le "macchie" più simili alle sue. 
In realtà la mia scelta è stata piuttosto sofferta. Ho sempre vissuto con cani, infatti quando sono nata i miei genitori avevano già un cagnolone di cinque anni e qualche anno prima che anche lui se ne andasse è arrivato Yoshi, rendendo così la mia vita in compagnia di un cane qualcosa di "normale", di abitudinario. 
Infatti, la morte di Yoshi mi ha lasciato un vuoto dentro, Un vuoto che, sicuramente, nessun altro cane potrà colmare eppure so di aver dato tutta me stessa nel curare e nel voler bene a Yoshi, anche nei momenti più duri della sua malattia. 

Una delle ultime sue foto...

Per me un cane non è solo un animale. Yoshi per me è stato un fratello (sono figlia unica), un amico, un compagno di avventure, una certezza. Sono talmente abituata ad avere questo tipo di compagnia da non riuscire a tollerarne l'assenza, ancor più ora che non abito più insieme ai miei genitori e mi capita, delle volte, di trascorrere ore in solitudine nell'attesa che il mio compagno ritorni. 
Ecco, da dove parte la mia decisione di prendere un altro cucciolo. 

Ma perché proprio questa razza? 
Egoismo, probabilmente. Mi piacciono tutti i cani (e i gatti!) ma al  momento della scelta ho sentito dentro di me che se non avessi optato nuovamente per uno shih-tzu non l'avrei sentito mio, perlomeno nei primi mesi di vita insieme. 

L'unica differenza è che sarà una femmina. Il primo animale femmina di tutta la mia vita. 

E così, a quasi 27 anni, mi ritrovo ad accogliere nuovamente un cagnolino nella mia famiglia. A ricominciare daccapo. In tutta onestà, ho deciso di riprendere in mano questo blog per tenere un diario su lei. Ho GB infiniti di fotografie e video di Yoshi e sono certa che anche con lei sarà lo stesso.

lunedì 29 maggio 2017

Che fine ho fatto?

Probabilmente la domanda del post non se la sarà posta nessuno, vista la scarsa affluenza di visitatori a questo blog. Tuttavia ho voluto, comunque, fare un piccolo post di recupero un po' come i vari "Previously on" (o in italiano "nelle puntate precedenti di...") forse più per quella parte di me che realmente ci teneva all'idea di portare avanti un blog di questo genere magari per diverso tempo, cosa che non mi è MAI riuscita dal lontano 2005 quando aprii il mio primo improbabile blog su MSN tutto nero, fucsia e pieno di glitter. 

Ebbene sono ancora viva. La mia vita nel frattempo è lievemente cambiata ma, in realtà, non di molto.  Vivo ancora nella stessa casa, mi mantengo con lavoretti saltuari, traduzioni e lezioni private ad alcuni studenti (molte quest'anno, a dire il vero!) e le mie passioni (casa, serie tv, libri, dolci...) sono rimaste invariate. 

Ecco.

Ho detto tutto...

e ora non so che altro scrivere quindi ho deciso, prima di riprendere con tenore in mano questo blog, di elencare le mie cose "indispensabili" da un anno ad oggi!


1. NETFLIX

Sì. 

Non potrei vivere senza di lui, da quando ho Netflix non mi prendo nemmeno più la briga di cercare "altrove", aspetto che tutto ciò che amo finisca su questa MERAVIGLIOSA piattaforma (o su Sky, avendo anche SkyGo grazie all'abbonamento dei miei genitori) senza far troppa fatica.


2. CHROMECAST



Questo in realtà sarebbe da abbinare a Netflix ma l'ho usato per tante altre cose e quindi lo promuovo, specialmente perché mi permette di evitare di dover usare un poco estetico cavo HDMI che percorre mezzo salotto.

3. BICCHIERI/ TAZZINE A FONDO TERMICO



Perdonate la foto un po' "arrangiata" ma queste sono state decisamente il mio salva-vita da un anno ad oggi. Bevendo il caffè solo ed esclusivamente con la macchinetta Lavazza (non me ne vogliate ma DETESTO quello della caffettiera, che preparo solo per colazione) da anni sono abituata ad utilizzare bicchierini di plastica costosi, inquinanti ed ingombranti. Queste tazze sono state un omaggio di un ordine di cialde di caffè prese sul sito CIALDAMIA ben TRE anni fa, quando ancora non avevo una casa mia e sono state riportate qui dalla Puglia, nella casa delle vacanze, dove le avevo portate non avendo trovato loro altra utilità. A tale proposito, se volete, posso farvi un post su caffè, cialde dritte ecc... visto che le compro SEMPRE ;)

4. I MERCATINI LOCALI DI "COMPRO-VENDO" DI FACEBOOK



Se non siete ancora entrati nel tunnel... ENTRATECI! Su questi mercatini locali si trovano cose sia nuove sia usate di grandissimo pregio e a prezzi davvero convenienti! Ottimo anche per vendere anche se io, personalmente, non sono mai riuscita a vendere nulla...

5. LA MIA BICICLETTA PIEGHEVOLE vintage

Acquisto di mercatino. Pagata solo 25€, ottime condizioni, le servirà solo una veloce riverniciata (forse). Leggera, comoda, pratica. La uso praticamente ogni giorno per spostarmi in paese. (appena posso vi metto la foto....)

6. IL MIO FORNO SMEG ( <3 )



Anche lui è un acquisto di mercatino e LO AMO. Prima di lui utilizzavo un tremendo forno a gas, presente già nella cucina dell'appartamento che non funzionava più o funzionava malissimo. Io sono una grandissima appassionata di dolci e dolcetti e da quando ho lui, dotato del suo MERAVIGLIOSO schermino digitale lo utilizzo praticamente ogni giorno, anche solo per scaldare il pane o per preparare frittate al forno (OTTIME!).

7. SCATOLE PER ARMADIO



Ok, queste le apprezzavo già da tempo e infatti qualcuna me la sono portata dalla mia vecchia cameretta. Tuttavia dovendo condividere lo spazio armadio con un'altra persona (calcolate che io nella mia cameretta avevo SOLO PER ME: un armadio a ponte con 7 ante e 4 cassetti, un comodino 3 cassetti, una cassettiera 4 cassetti e un altro armadio a 4 ante) le scatole sono state di vitale importanza per riporre magliette, pigiami, calze, collant ecc... permettendomi di portare più roba e lasciando spazio per eventuali nuove aggiunte!

8. APP DI VOLANTINI



La più nota è quella di "DoveConviene" anche se io ne utilizzo un'altra. Le guardo praticamente OGNI giorno per trovare offerte, scegliere dove fare la spesa, selezionare sconti ecc... Abitando in una zona che ha nelle vicinanze diversi supermercati e centri commerciali di svariata natura queste app sono un alleato ideale per il risparmio.

9. AGENDINA TASCABILE A POCHI EURO



Questa è stata un vero e proprio salva-vita da gennaio ad oggi. Trovata al mare, durante le vacanze di Natale e pagata nemmeno 2€. Si tratta di un'agendina settimanale che io personalmente ho utilizzato per segnare varie scadenze (bollette, appuntamenti ecc...) ma soprattutto appuntamenti per le lezioni private che prima segnavo solo approssimativamente sul cellulare (spesso dimenticandomene....).  


10. COPERTA KANGURU 



ovviamente scatola vuota, la coperta è nel pouf vicino al divano...

Ok, la stagione fredda (per fortuna!) ce la siamo lasciata alle spalle ma se penso a ciò che più mi è servito negli ultimi mesi è sicuramente questa copertona gigante e super calda che mi ha accompagnata ogni sera davanti alla tv. Ne ho avute tante di copertine in pile ma lei, decisamente, le batte tutte!


Bene, dopo questo post un po' "sciocco", vi do l'appuntamento a domani e vi parlerò di una novità MOLTO GRANDE (beh, "importante", grande mica troppo...) che tra qualche settimana cambierà la mia vita... 

Natale è qui!

Alla fine Natale sta arrivando... Giusto ieri sera ho svolto con i miei alunni serali del corso di inglese una scheda sul Thanksgiving,...