Buongiorno!
Ieri ho scritto che oggi avrei parlato di una novità piuttosto importante che a breve modificherà la mia vita. Vi lascio una foto come indizio...
Scommetto che qualcuno avrà pensato ad una gravidanza...
Che mai ci farà questo libro sulla cassettiera della mia camera da letto?
Ecco, dovete sapere che questo libro ha in realtà diciotto anni, infatti era stato acquistato dai miei genitori tempo fa per imparare a conoscere il nuovo cucciolo appena entrato a far parte della famiglia. Il nostro amato Yoshi.
Yoshi è.... era, uno shih-tzu che ci ha tenuto compagnia per ben diciassette anni e mezzo e ci ha lasciati, portando con sé una parte del cuore mio e dei miei genitori, il 15 dicembre 2016 dopo una lunga malattia cardiaca e una serie di complicazioni.
Io e lui siamo cresciuti insieme, è stato il regalo per il mio nono compleanno e ancora oggi lo ritengo il dono migliore che mi sia stato fatto. Sono sicura che scriverò un post interamente su di lui che, certamente, non interesserà a nessuno ma dopo cinque mesi dal suo "addio" sento il bisogno o meglio, mi sento pronta, per parlarne.
Ad ogni modo, tornando all'argomento del post, quel libro si trova lì perché ho bisogno di un ripasso per prepararmi all'arrivo del mio nuovo cucciolo di shih-tzu.
Queste foto me le ha mandate l'allevatrice e sono di un paio di settimane fa, ora lei ha quasi un mese e sta iniziando a camminare. Dato lo svezzamento e il tempo di effettuare chip e vaccini, potrò portarla a casa solo la seconda settima di Luglio.
Molti leggendo questa notizia e il pezzetto che ho scritto su Yoshi, penseranno che i miei sentimenti nei suoi confronti non siano sinceri, dal momento che solo dopo cinque mesi ho deciso di portare a casa un cucciolo della sua stessa razza e, ve lo confesso, scegliendo quello che avesse le "macchie" più simili alle sue.
In realtà la mia scelta è stata piuttosto sofferta. Ho sempre vissuto con cani, infatti quando sono nata i miei genitori avevano già un cagnolone di cinque anni e qualche anno prima che anche lui se ne andasse è arrivato Yoshi, rendendo così la mia vita in compagnia di un cane qualcosa di "normale", di abitudinario.
Infatti, la morte di Yoshi mi ha lasciato un vuoto dentro, Un vuoto che, sicuramente, nessun altro cane potrà colmare eppure so di aver dato tutta me stessa nel curare e nel voler bene a Yoshi, anche nei momenti più duri della sua malattia.
Una delle ultime sue foto...
Per me un cane non è solo un animale. Yoshi per me è stato un fratello (sono figlia unica), un amico, un compagno di avventure, una certezza. Sono talmente abituata ad avere questo tipo di compagnia da non riuscire a tollerarne l'assenza, ancor più ora che non abito più insieme ai miei genitori e mi capita, delle volte, di trascorrere ore in solitudine nell'attesa che il mio compagno ritorni.
Ecco, da dove parte la mia decisione di prendere un altro cucciolo.
Ma perché proprio questa razza?
Egoismo, probabilmente. Mi piacciono tutti i cani (e i gatti!) ma al momento della scelta ho sentito dentro di me che se non avessi optato nuovamente per uno shih-tzu non l'avrei sentito mio, perlomeno nei primi mesi di vita insieme.
L'unica differenza è che sarà una femmina. Il primo animale femmina di tutta la mia vita.
E così, a quasi 27 anni, mi ritrovo ad accogliere nuovamente un cagnolino nella mia famiglia. A ricominciare daccapo. In tutta onestà, ho deciso di riprendere in mano questo blog per tenere un diario su lei. Ho GB infiniti di fotografie e video di Yoshi e sono certa che anche con lei sarà lo stesso.